PROGETTAZIONE CONCORDATA DELLE USCITE DIDATTICHE E DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO CON DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO DIDATTICO. PRECISAZIONI E DISPOSIZIONI

L’inclusione scolastica rappresenta un valore primario nell’ambito delle politiche scolastiche nazionali. Essa si ispira ai principi costituzionali di eguaglianza e pari dignità sociale di ogni cittadino; tali principi si sono concretizzati nell’applicazione delle norme previste dalla Legge 5 febbraio 1992, n. 104, dalla Legge 8 ottobre 2010 n. 170 e dalle indicazioni presenti nella Direttiva Ministeriale del 27.12.2012, dedicata a definire gli strumenti di intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES).

A questo riguardo, si ricorda che nelle Indicazioni nazionali per il curricolo (2012), capitolo 2 “Una scuola di tutti e di ciascuno”, si precisa che “Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta formativa“.

Anche la Legge 13 luglio 2015, n. 107, individua espressamente fra gli obiettivi formativi prioritari del sistema d’istruzione il “potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati” (Art. 1, comma 7, lett. l).

I principi concernenti l’attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali sono stati declinati in precise modalità operative diffuse mediante la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013, la Nota MIUR 27 giugno 2013 prot. n. 1551 e la Nota MIUR prot. n. 2563 del 22 novembre 2013, che delineano le strategie di intervento a favore degli alunni con bisogni educativi speciali, nonché offrono indicazioni in merito alla redazione del Piano didattico personalizzato per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Tali disposizioni mirano ad assicurare agli alunni con bisogni educativi speciali gli adeguati strumenti di supporto indispensabili per la loro partecipazione alla vita scolastica su un piano di uguaglianza con gli altri compagni e compagne di classe.

In questa prospettiva, il Piano Didattico Personalizzato non deve essere un semplice adempimento burocratico, ma uno strumento condiviso per consentire ad un alunno di dialogare e di cooperare con il gruppo classe, nell’ottica della progettazione inclusiva di classe, della corresponsabilità educativa di ogni componente scolastica, per il raggiungimento degli obiettivi previsti secondo il ritmo e lo stile di apprendimento di ciascuno.

È anche attraverso tale strumento che si realizza un sistema scolastico più equo ed inclusivo, in cui la prospettiva pedagogica rivesta maggiore significatività di quella clinica. Non è pertanto la logica dell’adempimento burocratico a dover prevalere, quanto il principio della già citata “cura educativa”, fondato sulla responsabilità del docente – o meglio, dei team docenti e dei consigli di classe – e sulla corresponsabilità dell’azione educativa.

In quest’ottica si ricorda a tutti i docenti curricolari di concordare preventivamente eventuali uscite didattiche e/o altre attività (come per esempio quelle di alternanza scuola-lavoro) non previste nel PEI con i docenti specializzati sul sostegno didattico. Ciò per ottimizzare il fine educativo dell’attività e valorizzare al massimo l’aspetto inclusivo dell’uscita didattica.

Eventuali attività non progettate in collaborazione con i docenti di sostegno non saranno prese in considerazione e non verranno autorizzate.

                                                                                            IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Luca Stefani
(firma autografa omessa e sostituita a mezzo stampa ex art. 3 c.2 d.lgs n. 39/93)

Circ. N°452 del 06/04/2019

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